Robe serrate in guardaroba
I.[Robe serrate in guardaroba…]
Una trabacca di tela nostrana. Dui sparavieri di renso, dui di tela nostrana; un par de lenzoli suttili; cinque mantili novi da famiglia, tre più usati, un altro novo; tre mantili grandi di renso; dodici tovaglioli da mano, quarantacinque tovaglioli da tavola; un calice con la patena di stagno; il paramento con la pianeda da dir la messa di damasco bianco. Un par di endemelle di cambraia con li lavori d'oro; un par di cosini di raso carmesino. Queste robe fur consegnate ad Andrea Pirondelo in due forcieri dorati. Un'anchonetta di rilevo; un specchio grande d'acciaro; una coperta da mulo di razza vecchia, una di bisello; dui cossini di razza; una fodra de martori, una di pelle di cavra che su l'inventario dice di bassette che poi facendola vedere ho trovata essere di capra di poca valuta; una manta integra, una meza; un pignaton di rame; un lavezzo di pietra; sedici pezzi di peltro rotto di più sorte; un torchietto da berette; diece tele francese depinte in li soi telari le quali Andrea Prondelo vendèal Sre Gurone e parte anchora ne ha quella che fu sua mogliere in casa; un saion di damasco frusto fodrato di pignolato; una spada dorata col fodro di viluto; dui cusini di corame dorati et un non dorato; dui cavezzali da caretta; una tegella di rame; uno bacilon di rame; un sparaviero di ostadino giallo e beretino col capelletto di broccato e di damasco alexandrino, e così la portiera e la coperta fatta similmente; quattro tazze di stagno de Ingleterra; una trabacca di ostado alla francese beretina e gialla e verde; dui pezzi di tessuto alla antica d'oro; una lista d'un braccio e mezo di tela d'oro ricamata di veluto; undice treccie d'arco; ventisette tovaglioli; sei tovaglie da mano; un par de lenzoli suttili. [Robe consegnate al fattore]
Dieci para de lenzoli da famiglia; quattro mantili da famiglia; quattro mantiletti da tavola quadra; quattro guardamantili da famiglia; sei stracci; venti tovaglioli; quattro tovaglie da mano; trentasette lire di filo di stoppa; quattro coperte bianche et una azzurra; nove letti con nove cavezzali. Ne la cucina: Le scaffe intorno; dui mastelli da bugata; una stagnata mezzana; un stagnato più picciolo; un pignaton di rame; un lavezzo di covro; un stagnato vecchio; dui bacili di rame grandi; una stagnatella picciola; un lavezino di pietra; un secchio di rame; un secchion dal piede di rame; un suolo; una gradella; due padelle; una giotta; tre spedi; una cazza da bugata; dui piatti grandi di peltro, dui mezzani, tre piccioli; nove scudelle; dodice tondi; una gratugia; tre cazole di ferro; dui mortali; la pistarola dal lardo; un mastel picciolo; un bacile di ottone. Un secchio al pozzo con la cadena. Le soprascritte cose si lasciare per uso di madonna Francesca la quale dice la maggior parte de queste robe che sono su questo inventario essere sue, e che molt'altre ce n'erano alla morte del marito che non ci sono al presente. II.[Primo elenco]Una lettera in la stalla col banco. Una lettera da cavalletto in la camera sul cortile. Una lettera da campo nel camerino. Una lettera da cavalietti in l'ultima stanza. Una lettera alla francesce; una cariola picciola nova. Una lettera nel camerin verde. Una lettera da cavalletti in la camera sotto la loggia Una lettera con la carriola in la camera de la sala. Una lettera da cavalletti nel camarin di Ma Contarina. Una lettera et un lettuzzo ne la camera di Ma Francesca. Una lettera in la guardacamera. Una tavola di noce con li suoi trespedi; una tavola quadra con li suoi trespedi; il desco di cucina; due tavole grandi da mangiarvi con un par de trespedi; una tavola intarsiata con li trespedi; un'altra intarsiata con li trespedi; un'altra tavola da panni con li trespedi ne la guardaroba che tenea Andrea Prondelo; un deschetto intarsiato in camera di Ma Francesca. Un credenzone; un forzero per uso de li argenti se ce ne Risse coverto di pelle; quattro banche; sette banchette dipinte con l'arme; dui par de cavedoni all'antiqua, dua para con li pomi di ottone. Tutte le soprascritte robe sono in mano et in uso di madonna Francesca excetto quelle de la guardaroba che fu consegnata ad Andrea Prondelo, che dopo la morte di Andrea prefato havemo havuta noi, ma con manco robe assai, de le quali esso parte ha impegnato, come ancho adesso al banco di Isac Hebreo è impegnato un paramento da letto, e Vidale e quelli hebrei todeschi ponno far testimonio de robe che hanno comprate dal prefato Andrea che erano di m. Rinaldo. Di quelle autem che sono pervenute alle man nostre semo per rendere ragione. Robe immobili:Alcune casette che comprò m. Rinaldo da quelli di Novello. La mità de la casa dove habitava con caneva seperata e granaro e stalla, de la quale per fideicommisso del quondam m. Ludco Ariosto la mità perviene a noi, e non è subietta a dote ne altri debiti. Un quinto d'una possessione alli Masi, che l'altro quinto appertiene a nui per le ragioni di m. Ludovico; li altre parte come decadute ne furon tolte dal Carle di Ferrara e di poi tanquam de rebus devolutis semo stati investiti dal Rmo Salviati. La mità d'una possessioncella posta al Quartiero, che l'altra mitade appertiene a noi libera per un fideicommisso del prefato m. Ludovico. Le cose di Bagnolo le quale possiede la Camera. [Crediti di m. Rinaldo]
Andrea Prondelo o sia la sua heredità deve la mità de la dote che hebbe per esser morta la moglie senza heredi, ma suo fratello dice che mostrerà che m. Rinaldo è pagato. Bernardin Nasello è debitore di usi non pagati di molt'anni a xxiiij lire l'anno e de l'uso, et è in lite già molti anni. Si dice che un Guglielmo Massaro è debitore, ma non ho certezza alcuna, nè instrumento nè scrittura. Ne l'inventario è posto uno uso che pagava m. Lulio Tassone di 4 lire l'anno, ma ho poi trovato che appertiene alla Camera. M. Masino dal Forno per la casa de l'hostaria da Cona è debitore lire dugentosessanta et s. –.
|
|
| |